Ghiaccio - Marco Tedesco by 2019

Ghiaccio - Marco Tedesco by 2019

autore:2019 [2019]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


nanziamenti, ovviamente – di paesi come la Cina, negli ultimi tempi si propongono sempre nuove o erte e opportunità di scavare molto più in profondità.

Mi volgo per un attimo a contemplare il cielo. Chi guarda nel a notte le stel e, a ascinato da quel ’universo sconosciuto, spesso si chiede se veramente ci sia lassù (o laggiù), da qualche parte, una forma di vita che possa essere simile al a nostra. Adesso sappiamo che la prossima volta che

«guarderemo» scienti camente le stel e potremo anche utilizzare quel o che abbiamo scoperto grazie a questi a ascinanti «mostri», la cui magica bel ezza è indissolubilmente legata al grande segreto che potrebbero custodire; un segreto che ci avvolge assieme a loro su questo pianeta gal eggiante, con miliardi di altri, nel ’oscuro universo.

Non è però il mio unico pensiero. La presenza dei fori favorisce lo scioglimento del ghiaccio per via del loro colore scuro e del ’aumentato assorbimento del ’energia solare che ne deriva. La vita di questi curiosi

«buchi» ha una durata limitata, dato che dipende dal a presenza di acqua liquida: più il ghiaccio fonde più la vita nei «buchi» può proliferare; invece, quando il ghiacciaio in cui si sono fermate le crioconiti inizia a sciogliersi, il materiale dei «buchi» viene trasportato via dal a corrente e i piccoli fori scompaiono. È qui che entra in gioco il cambiamento climatico: più si scioglieranno i ghiacciai meno resisteranno i fori di crioconite e quel e forme di vita che abbiamo scoperto al loro interno diventeranno sempre più rare; oppure, al contrario, l’aumento di acqua liquida favorirà un’ulteriore proliferazione di questi fori. Per il momento anche la soluzione a questo enigma resterà nel mistero.

8. Il cammel o polare

Abbiamo nalmente raggiunto il campo base. È ormai sera, la giornata è stata lunga e a tratti faticosa, ma non mi rendo conto di quanto io sia stanco no a quando non mi fermo. Sono soddisfatto, abbiamo raccolto molto materiale; è solo quando ti fermi e contempli i dati tranquil amente al chiuso che ti rendi conto di quanto siano utili gli strumenti e gli attrezzi che hai faticosamente portato con te.

Sul a strada del ritorno abbiamo camminato a lungo sul a neve «vecchia», quel a che tra noi addetti ai lavori è conosciuta come rn: la super cie granulosa che si accumula nel a parte più alta dei ghiacciai. La neve

«vecchia», per capirci, è quel a che si trasforma in ghiaccio per poi diventare, con il tempo, la super cie blu che abbiamo attraversato ammirati. Ci siamo messi in più punti a scavare senza tregua per misurare le proprietà del a neve con la strumentazione, quasi cercassimo un tesoro; che poi, in fondo, è proprio così, la neve è il nostro tesoro. È lì che si nasconde la storia e il futuro del a Groenlandia.

Gli zaini sono pesanti. Finalmente possiamo toglierceli di dosso e s larci le pesanti, ma purtroppo necessarie, imbragature di sicurezza; a ogni «strato»

che mi s lo il conforto è tale che mi sembra sempre più di stare per cominciare a uttuare sul ghiaccio.



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